Le due allegorie qui presentate sono esempi carissimi e preziosi di questa produzione che merita una attenta lettura interpretativa; la loro affinità tematica e l’impianto scenico perfettamente speculare inducono a pensare che siano stati concepiti en pendant, idea rafforzata dal fatto che sono pervenuti a noi ancora come coppia[…].

In quanto metafora di idee astratte, questa allegoria esprime un valore morale da rintracciare nel ruolo stesso dell’Accademia come sede istituzionale dove non solo sì fa pratica, ma si discutono anche le teorie dell’arte e in essa potrebbe ravvisarsi l’allusione all’appassionato dibattito teorico sulla eventuale superiorità dell’una sull’altra delle due “sorelle gemelle” (così Leonardo definì pittura e scultura), una disputa intellettuale iniziata nel Cinquecento e apparentemente risolta dalla pari dignità conseguita, tanto da essere entrambe premiate dall’Accademia con una medaglia d’oro.
A un tempo vi si potrebbe leggere un riferimento ai premi che, a partire dalla seconda metà del Seicento, venivano distribuiti ai giovani allievi al termine dei concorsi sulle arti banditi dall’Accademia di San Luca, la celebre Accademia delle arti del disegno fondata da Federico Zuccari nel 1594. Baldi, che ne faceva parte dal 1652, ne divenne Principe nel 1679 e, in quanto tale, presiedette alla commissione degli artisti “professori” che giudicarono le opere da premiare in pittura e scultura. […] La data potrebbe essere presa in considerazione per la cronologia del quadro eseguito in seguito in ricordo dell’evento.

Estratto dell’expertise della dott.ssa Donatella Pampaloni.