Allegoria della Pittura
GIUSEPPE ANTONIO FABBRINI
GIUSEPPE ANTONIO FABBRINI
(Firenze 1748 – 1799)
Allegoria della Pittura
Metà degli anni Ottanta del XVIII sec:
Tempera su tela, 175 x 263 cm
L’opera, eseguita a tempera su tela e in ottimo stato conservativo, fa parte di una serie di quattro grandi dipinti, di autori diversi, documentati in origine nella Villa La Zambra a Sesto Fiorentino. Appartenente nel Settecento ai Ginori, questa residenza (a tale riguardo si veda A. Villoresi, Sesto Fiorentino notizie di storia, geografia, arte a cura di L. Lici e S. Pollastri, Sesto Fiorentino, 1988, p. 128), oggi adibita a caserma di polizia, faceva parte, ab antiquo, delle numerose proprietà immobiliari della nobile famiglia fiorentina poste nello stesso territorio, tra le quali era da annoverare, per importanza, la rinomata Manifattura delle Porcellane a Doccia, fondata nel 1737 dal marchese Carlo, senatore di Francesco Stefano di Lorena.
In base alla lettura delle sigle tipologiche delle figure e ai caratteri stilistici, il dipinto risulta assegnabile a Giuseppe Antonio Fabbrini, pittore fiorentino, attivo nel secondo Settecento, molto apprezzato dai granduchi di Toscana e dai patrizi della regione soprattutto per la realizzazione di ritratti e di pitture ad affresco (per una traccia biografica e l’elenco delle opere dell’artista si veda S. Bellesi, Catalogo dei pittori fiorentini del ‘600 e ‘700. Biografie e opere, 3 voll., Firenze, 2009, I, p. 137 e II, figg. 534-544; con bibliografia precedente).
Estratto dell’expertise del prof. Sandro Bellesi.
Bibliografia: SANDRO BELLESI, Personaggi, architetture, rovine archeologiche e paesaggi nella pittura fiorentina del Settecento aI tempo dei Lorena, in Goya, Boucher, Ricci, Batoni e i maestri del ‘700 nelle città del Cybei, catalogo della mostra a cura di Marco Ciampolini (Carrara, Museo Carmi a Villla Fabbricotti, 11 giugno – 10 ottobre 2021), Cinisello Balsamo (Mi) 2021, pp. 106-113.